Uno spazio che aspira a fornire spunti di riflessione sulla realtà che ci circonda e che spesso sfugge ai nostri occhi, invisibile se pur nella sua disarmante evidenza. Una lettura rivolta a chi ha già messo in discussione se stesso, le ideologie dominanti e ciò che sembra non rientrare nella sfera delle proprie scelte, incrollabile, ineluttabile, ma anche a chi, pur rispettando ed amando sinceramente qualunque forma di vita al di là della specie, non è ancora riuscito a farlo.

mercoledì 23 ottobre 2013

Rispettare il "diverso"



Non si tratta di "innalzare" gli animali non umani al livello di quelli umani, nè di dimostrare quanto siano intelligenti e di quali mirabili facoltà siano dotati affinchè gli possano essere riconosciuti un valore e una dignità. Non esistono livelli, non esistono un sopra e un sotto; non esistono gerarchie da scalare. Parlare di minore o maggiore evoluzione è fuorviante, poichè i termini "maggiore" e "minore" implicano il riferimento ad un parametro, che è funzionalmente un parametro umano e di conseguenza antropocentrico. Il rispetto dell'altro, per essere davvero tale, dovrebbe invece configurarsi necessariamente come rispetto della diversità, come riconoscimento di un valore in ciò che è distante da sè e in cui non ci si rispecchia, altrimenti resterà sempre e soltanto una sterile contemplazione del proprio riflesso.


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